Lo ammetto, oltre a non essere una blogger, non sono neppure una cuoca. E per cuoca non intendo la bella donnina di casa che cucina manicaretti per il marito e i vicini. Intendo proprio che non so cucinare. Nada, Niet, Nulla!
Partiamo dal fatto che non mi piace cucinare, e che la cosa che mangio di più sono le verdure che, si sa, quando vengono cotte perdono i loro nutrienti. Questo non fa di me una brutta persona, e neppure una donna da non sposare (ehi, ometti dell’800 smammate dal mio blog!), ma solo una esperta in DISASTRI COSMICI IN CUCINA. Eh si, lo ammetto, vivendo da sola da un paio d’anni mi sono dovuta arrangiare nei momenti bui.
Archivi mensili: Aprile 2015
Ognuno di noi ha qualche hobby particolare. La cosa è assolutamente lecita.
C’è a chi piace cucire, a qualcuno cucinare, ad altri scrivere un blog demenziale. Assolutamente discutibili le prime due, normalissima la terza ovviamente.
C’è anche qualcuno che ha un nome strano, ridicolo e ai limiti della realtà, come il mio carissimo amico Singaporese (o Singaporiano??) Batman.
Ma le due cose come collimano??? Ah se collimano… anche troppo…
Sapete la storia della signora Ladyzunga Cyborg?
Ve la racconto io..
Un tempo lontano, in Colombia, c’era una tizia alquanto schiodata di testa, che aveva delle velleità da artista. Ovviamente sono tempi duri per gli artisti… non basta neanche più cacare in un barattolo, che sono cose già viste e riviste… e allora cosa fare? Semplice! L’assurda donnina ha ben pensato di cambiare nome!
A quanto pare la legge del luogo consente di farlo ripetutamente. La nostra amica, quindi, tempo addietro si è recata all’ufficio anagrafe del suo paese e, annoiata dal suo vero nome, ha legalemten cambiato in LADYZUNGA CYBORG! Geniale no???? Io quando ho letto il nome mi sono piegata dalle risate! Un misto di genialità e idiozia allo stato puro!!! In effetti la nostra amica Ladyzunga ha avuto tantissima fantasia!
Passare da Maria Rossi a Ladyzunga Cyborg ha qualcosa di poetico! Immaginate questa scena… la nostra amica guida in una sperduta strada colombiana e la fermano gli sbirri:
” Signora fornisca patente e libretto”
e la signora: ” Non sabe donde esta el libretto ( è donna e colombiana quindi un po’ di spagnolo lo dovrà parlare!), ma ecco el mios documentos! Me jjamo Ladyzunga Cyborg!”
e lo sbirro ” Lei mi prendes in giros! La dichiaro in arrestos!”…e invece no! Si chiama davvero Ladyzunga! Buahahaha Ladyzunga!
Ad un certo punto della sua strana vita, però, la nostra finta artista ha di nuovo una crisi coscienza… niente, non si ritrova più nel suo nome da supereroina ridicola… e allora cosa fa? Va di nuovo all’ufficio anagrafe, si rifà tutta la fila (che se è come in Italia è infinita) e dopo circa un paio d’anni la ricevono.
Cosa accade a questo punto? La signora Cyborg è stufa del suo nome e decide di cambiarlo, cambiarlo di nuovo con il nome più stupido che la storia dei nomi stupidi possa partorire.
Vera Vacca, Guido la Barca, Thomas Turbato vi sembreranno ridicoli? Non lo sono quanto questo.
La signora decide di chiamarsi: ABCDEFG HIJKLMN (di nome)
OPQRST UVWXYZ (di cognome)
e già perchè la signora è colombiana, e la tradizione vuole che si abbiano due nomi associati al cognome della mamma e del babbo. A quanto pare la signora, in piena crisi di identità, ha pensato di essere figlia di una tastiera da pc e di un telefonino ed è voluta tornare alle origini.
Ora, voglio mandare un messaggio alla signora, che sicuramente leggerà questo blog internazionale:
” La mi cocca, ma che ti è venuto in mente??? Se volevi mettere le lettere dell’alfabeto, potevi usare una mescolanza che sia meno trita e ritrita, oppure muoverti su nomi meno noti e più pronunciabili tipo QWERTY o ASD” (come consigliano i miei amici qui a fianco).
Soprattutto, il prossimo che mi prende per il culo perchè mi chiamo Elena Maria (staccato!), lo mando a assddffgghjkllòlzxcvbnmm.
Lo staff del DitoNelNaso augura a tutti i suoi lettori una Buona Pasqua…
Un piccolo pensiero va ai vegani, impanicatissimi per l’uccisione degli agnellini, a cui propongo un’ opzione:
… e per chi crede che sia davvero Risorto Gesù (che poi è il motivo per cui si festeggia davvero…), un modo alternativo di festeggiare by Matteo Montesi e Christian Ice.
…e una simpatica Ultima Cena ai tempi di internet (Grazie Patrizio per il suggerimento!!)
E una Buona Pasquetta a tutti! Ingozzatevi come se non ci fosse un domani!!!
Lo Staff de IlDitoNelNaso
Egregio signor ladro,
oggi è una giornata in cui non ho molta voglia di ridere e di scherzare, quindi ho pensato di dedicarle una lettera. Permettimi, però, di darti del tu, perchè sinceramente vorrei riservare il Lei alle persone per cui provo rispetto, ed in questo momento di rispetto proprio non ce n’è.
Ti scrivo presa un po’ dall’ira e un po’ dallo sconforto, per farti notare un paio di cosine che mi stanno a cuore.
Ci pensi mai ai danni che fai quando rubi? Domanda, immagino, retorica. Beh, questa volta te li voglio far notare io.
Pensa ad una felice famigliola che torna dal lavoro e trova la casa a soqquadro, pensa alla vecchietta che fai cadere in strada per rubarle la collanina d’oro e la misera pensione, pensa alle persone che cenano nella loro bella villetta e vengono sorprese dal tuo arrivo. Non ci pensi vero?
Io ci penso invece. Immaginare quelle tue mani luride che rovistano nella mia roba mi innervosisce, ma pensare che le tue schifose braccia spingono la mia nonnina in terra per rubarle la borsa mi fa inorridire.
Si, perchè dietro a un tuo volgare ed insulso gesto ci sono delle persone, e delle cose di loro proprietà a cui tu, ladro dei miei stivali, aneli tanto. Ma ci pensi alla fatica per avere quelle poche cose che tu stai rubando? Penso che sia difficile per te capire gli sforzi di una famiglia per acquistare un televisore, un cellulare o anche solo un anellino d’oro. Dietro ci sono giorni di lavoro, di stanchezza, di fatica, e dentro quegli oggetti ci sono i loro ricordi, le loro fatiche, le loro speranza. Quegli oggetti sono LORO!
Molte persone passano sono notti insonni a pensare come pagare le bollette, poi di colpo arrivi tu, sfondi la porta, rubi quei pochi gioielli di famiglia e rompi tutto il rompibile dell’appartamento, e per magia regali un altro fastidioso e triste pensiero ad una famiglia già provata e tanbti soldi spesi ad aggiustare quel portone che tu con leggerezza hai sfondato.
Non regali solo questo alle persone però! Ci hai mai pensato? Una persona derubata inizia ad avere un’atavica paura di essere derubata di nuovo, di essere violata, di incontrare qualcuno nel rifugio sicuro che un tempo era la sua casa. Tu regali paura, regali sconforto, regali odio. Complimenti!
Tanto a te che ti importa? Di fondo immagino nulla. Tu hai quello che ti serviva, che ti permetterà di fare un bel po’ di soldini facili facili, mentre l’Italia è in ginocchio, la gente sta alla canna del gas per pagare le tasse e non si trova lavoro. Poco male, tu rubi. Ovviamente però è colpa del sistema, dei politici corrotti che mettono in ginocchio lo Stato, delle Forze dell’Ordine che non ci tutelano, degli stranieri che vengono senza permesso di soggiorno a fare lavori che gli italiani non vogliono fare. Colpa tua non è mai.
Tu non hai colpa se poi quelle persone non hanno i soldi per arrivare a fine mese e ne devono anche spendere altri che non hanno per ricomprare le cose che tu gli hai sottratto. No, tu non hai colpa, è colpa del sistema.
Te lo dico così, sputandoti tutto questo astio in faccia perchè so che comunque non scalfirò la tua picea coscienza, eppure spero che un giorno quel piccolo tarlo del rimorso ti rosicchi da dentro e ti divori lentamente regalandoti altrettanto dolore.
Sappi, tra l’altro, che non è tanto quello che tu rubi a renderti una persona immonda, ma è il corollario delle tue azioni. Pensare che le tue putride mani abbiano rovistato nelle mie cose mi fa diventare matta, immaginarti guardare tra i miei oggetti personali in mia assenza è altrettanto rivoltanti. Non è tanto il problema materiale, ma la tua violazione nella mia vita, la tua presenza indesiderata, il tuo entrare nel mio mondo in un modo non richiesto.
Non parliamo poi di quelli come te che entrano nelle ville per rubare ed uccidono i loro poveri abitanti. Non posso scrivere certe cose in pubblico.
Con questo termino la mia lettera, ringraziandoti per avermi rovinato giorante, per essere entrato nella mia vita senza essere richiesto ed avermi modificato l’umore a tal punto da sentire l’esigenza di scrivere un post serio sul mio blog. Capito? IL MIO BLOG… questo non lo puoi rubare, e non puoi rubarmi neanche i pensieri, neanche l’odio che provo per te, neppure tutti i colpi che ti manderò da qui alla mia morte. Chiaro??
Possa l’acido scioglierti lentamente, la peste coglierti alle spalle e il vento travolgerti in un fiume.
Tua cordialmente
Derubata.