Dovevo assolutamente condividere con voi questo momento di puro trash metropolitano…. ma quanto ci si sente fighe al par di paese?
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Scusate un attimo, ho bisogno di fare questa riflessione con voi… si si, parlo proprio con voi, con i vegan, gli antivaccinisti, i protestatori nelle piazze… ma quindi veramente sti vaccini fanno male? Cioè, fatemi capire ben benino.. A sentire voi, noi facciamo ste mille punturine ai nostri figli per evitare che gli vengano delle malattie brutte brutte brutte (che a sentire voi, però, così brutte non sono), e gli inoculiamo DNA di altri esseri umani, pezzi di virus malandati, molecole di ferro, di uranio impoverito, di cobalto e pure gocce di miele della Lidl che a quanto pare, all’ultimo vaccino stanno peggio di Leopardi, diventano autisti(ci) e si trasformano in lupi mannari alla prima luna piena.
Finalmente è tornato il caldo, le ragazze hanno ricominciato a portare i pantaloncini che lasciano scoperto il fondo chiappa, e sul pullman la gente puzza di sudore già dal mattino..aaahhh che poesia! Sembra proprio che metà della popolazione della terra stia sotto una coperta per tre quarti di anno, in attesa di infilarsi costumino e ciabatte e scrivere su fb “finalmente è caldo”, mentre l’altra metà della popolazione vive al caldo tutto l’anno! Insomma, comunque vada è gioia e gaudio per tutti!
E’ una bellissima giornata di sole. Ti appresti ad andare al lavoro, e sei anche in anticipo… gioia e gaudio magno!!! Puoi prendertela con comodo, goderti il panorama mentre guidi (visto che lavori sicuramente a più di 50 km da casa), gustarti un buon cappuccino prima di timbrare il cartellino e, magari, fare anche due chiacchiere con la segretaria con le chiappe sode dello studio. Meraviglioso.
Come immagino avrete letto in uno dei miei post precedenti (che trovate cliccando qui ), non sono esattamente una cuoca provetta. Anzi, non sono proprio una cuoca. Tuttavia sono ancora un’inguaribile sognatrice, e nei miei momenti folli mi immagino ai fornelli a cucinare deliziosi manicaretti dai nomi francesi e impronunciabili.
E’ iniziato finalmente il nuovo anno, 2016, pure bisestile… e come dice la mia dolce nonnina, il bisestile porta male: a quanto pare quel giorno in più a febbraio permette l’apertura della bocca dell’inferno (come su Buffy a Sunnydale) e a noi succederanno tutte le sventure del mondo.
Quindi, occhio a non scivolare sulle bucce di banana, e soprattutto sedetevi sospirando, ad attendere la fine della sfiga e l’inizio del 2017… che poi, visto che ha il numero 17 dovrebbe comunque portale male. Che guaio per i superstiziosi.
Per non fare danni direi di sederci sotto un albero e lasciare che le nostre chiappe si imputridiscano fino al 2018, a scanso di equivoci, di giorni sfortunati o solo di 24 ore in più.
Ricordatevi… le vostre sorelle e i vostri fratelli sono il sangue del vostro sangue, il cuore del vostro cuore, il DNA del vostro DNA…
Io, la mia, credo di averla trovata in una scatola da scarpe sotto il ponte di Baracca, eppure mi fa morire da ridere, e quando ho bisogno di lei, è utile come un guanto per un monco!
Ma cmq… Padella ai lov u!
Questo non è un blog di moda. E mai lo sarà. Non lo è per un semplice motivo: di moda non ne capisco un ciufolo, e nonostante mi piacerebbe essere invitata a qualche sfilata di un certo calibro, credo che andrei lì solo per vedere quanto sono secche le modelle.
Girellando in strada per grandi e piccole città, però, mi accorgo come le tendenze lanciate da qualche ambiguo stilista diventino facilmente abbordabili per tutti, e come il giovane medio italiano sia del tutto ossessionato dal seguirle. Non importa che siano brutte, appariscenti, insensate o al limite del ridicolo… se lo dice la moda, allora sarà giusto. Insomma… alla fine prima o poi diventiamo tutti parte dell’esercito dei modaioli. La moda ci dice come dobbiamo vestirci, ed è più facile seguire il trend del momento che sprecare neuroni a decidere quale sia davvero il nostro stile, o almeno mi piace pensare che sia così… l’uomo che segue i dettami del fashion world è un uomo lobotomizzato che non ama sprecare energia per pensare. Pensare è faticoso d’altronde.