Si sta avvicinando la fatidica festa della mamma. Parliamoci chiaro, grande enorme, gigantesca rottura di piccioni. Perchè??? Perchè a tutti noi figliuoli toccherà alambiccarci il cervello per trovare il regalo appropriato per le nostre genitrici. Purtroppo non siamo più all’asilo quindi non se ne parla proprio di regalare il portapenne fatto di mollette apiccicate intorno al rotolone della carta igienica…
Ma che ingiustizia… da che mondo è mondo, sono le mamme (e i babbi) a fare i regali ai figli! Al massimo i nonni e le nonne, a fare sempre i regali ai figli… insomma, come la giri giri, siamo sempre noi figli, indipendentemente dalla nostra età, che dobbiamo essere coperti di regali…. e questa è la legge non scritta nata prima dell’uovo, della gallina e di Pippo Baudo.
D’altronde, se analizziamo la giovinezza di noi nati negli anni ’80, non è che i cartoni animati hanno fatto una bella pubblicità sulle mamme.. anzi.. doppio zero come la farina!!
Parliamoci chiaro, mica è colpa nostra… è colpa di quei cartoni su Odeon tv e altre tv (che di giorno erano bambini friendly e di notte trasmettevano pornazzi di serie b) che ci propinavano da bambini e che hanno rappresentato, per noi degli anni ’80 e ’90, i pilastri psicologici per il nostro sviluppo.
Partiamo dalla mamma di Hansel e Gretel: decide di abbandonare i bimbetti nel bosco, ma non c’ha manco le palle di farlo lei…spedisce il maritino. Immagino la scena: “Amore… ste due piattole mi hanno rotto… se li abbandoni nel bosco stasera ti faccio vedere sotto la gonnella” e zaaaaac… il babbo li carica alla velocità della luce e li molla a casaccio per la trombatina serale.
E la mamma di Cappuccetto Rosso? Lascia andare la figlia nel bosco, vestendola con una bella mantellina rosso fuoco (poteva mettergli direttamente un’insegna luminosa in testa)con un’unica raccomandazione ” Stai attenta al lupo“… che era meglio le desse in mano una sacca di sangue e la buttasse in mezzo alla famiglia Cullen di Twilight. Fortuna che Cappuccetto era più sveglia di mamma e nonna messe insieme, ed aveva un evidente relazione amorosa con il cacciatore.
La mamma di pollicino, idem con patate, con l’aggravante che Pollicino aveva un evidente ritardo di crescita, ed era veramente tonto a pensare che le mollichine potessero essere accurati segnali stradali.
La mamma di Mila (e Shiro, due cuori nella pallavolo) scappata a gambe levate per seguire il suo sogno di pallavolista, abbandonando la figlietta in fasce al poro babbo, che ovviamente la avvia al mondo della pallavolo… che mi pare una idea geniale!
La mamma delle tre sorelle oh-oh-oh- Occhi di Gaaaatto: morta. Tre figlie in strada a fare le rapinatrici. Che comunque al giorno d’oggi è meglio che prende una laurea al MIT.
La mamma del Re Leone: boh, tipo una mezza comparsa nel film. E’ durata quanto la moda delle tute di ciniglia.
La mamma della Sirenetta: non pervenuta… probabilmente Nettuno se la faceva con una sogliola.
La mamma di Cenerentola: morta.
La mamma di Pollyanna: morta.
La mamma di Biancaneve: morta.
La mamma di Pippi Calzelunghe: morta.
La mamma di Nemo: morta e sepolta (in fondo al maaaaar).
La mamma di Bambi: non ve lo dico, o iniziamo tutti a piangere in posizione fetale.
Insomma, con un’infanzia del genere così che vi aspettate?
Che andiamo dalle nostre mamme con fior fior di regali? La mamma della nostra generazione è stata la tv, che ha gelosamente tolto di mezzo le altre mamme, così da regalare a lei la tazza sbilenca fatta di Das. Quindi, care mamme di noi millenials, non ve la prendete se vi regaliamo una palla di pelo di cane, un paio di batterie stilo, un quadro fatto con gli starnuti o una banana. Siate, anzi orgogliose del fatto che noi millenials, cresciuti con cotanti (pessimi) esempi di genitrici, non siamo venuti neanche così male, e la mattina della vostra festa (dopo aver visto una pubblicità in tv che ci ricorda che è la festa della mamma), vi manderemo una foto su whats app con un gattino che luccica e tiene in mano una rosa con scritto “auguri alla migliore mamma del mondo” e sotto “buongiornissimo Kaffè1!”.